I testi delle canzoni che accompagnavano i
soldati nelle lunghe ore in trincea, durante le marce, canti nati, tranne
qualche eccezione, nel fango delle trincee per farsi compagnia e sconfiggere la
nostalgia degli affetti familiari e la paura dell'assalto. Ma anche le canzoni
di protesta nate dal disagio e dai pericoli della guerra.
Chiamati alle armi molti poeti, nel freddo delle trincee, partorirono opere
rimaste immortali. Prive della retorica di stato queste poesie testimoniano le
tristi condizioni e i sentimenti dei soldati in guerra.
Nota al testo del canto
Alcuni testi differiscono dalle versioni cantate
addirittura per strofe intere che spesso nella versione musicata vengono
eliminate completamente. Questo e' dovuto alla fonte dei testi presi in esame
che risultano a volte diversi a seconda di chi li cantava o il momento in cui
venivano usati. Nonostante questo il loro significato sociale e valore storico
non ne viene assolutamente sminuito.
Ta pum
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2,04)
Venti giorni sull'Ortigara
senza il cambio per dismontà
Ta pum Ta pum
Con la testa pien de peoci
senza rancio da consumà
Ta pum Ta pum
Quando sei dietro quel muretto
soldatino non puoi più parlà
Ta Pum Ta pum
Quando poi che discendi al piano
battaglione non hai più soldà
Ta pum Ta pum
Dietro al ponte c'è il cimitero
cimitero di noi soldà
Ta pum Ta pum
Cimitero di noi soldà
presto un giorno ti vengo a trovà
Ta pum ta pum
eravamo in ventinove
solo in sette siamo restà
Ta pum Ta pum
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