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A02.20 - Canti Alpini

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2015 - © Copyright 2011- 2024

I testi delle canzoni che accompagnavano i soldati nelle lunghe ore in trincea, durante le marce, canti nati, tranne qualche eccezione, nel fango delle trincee per farsi compagnia e sconfiggere la nostalgia degli affetti familiari e la paura dell'assalto. Ma anche le canzoni di protesta nate dal disagio e dai pericoli della guerra.
Chiamati alle armi molti poeti, nel freddo delle trincee, partorirono opere rimaste immortali. Prive della retorica di stato queste poesie testimoniano le tristi condizioni e i sentimenti dei soldati in guerra.



Nota al testo del canto

Alcuni testi differiscono dalle versioni cantate addirittura per strofe intere che spesso nella versione musicata vengono eliminate completamente. Questo e' dovuto alla fonte dei testi presi in esame che risultano a volte diversi a seconda di chi li cantava o il momento in cui venivano usati. Nonostante questo il loro significato sociale e valore storico non ne viene assolutamente sminuito.

 

Oh Gorizia tu sia maledetta

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La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane,
per Gorizia e le terra lontane,
e dolente ognun si partì

Sotto l'acqua che cadeva al rovescio
grandinavano le palle nemiche.
Su quei monti, gran valle e colline,
(Su quei monti, colline e gran valli)
si moriva dicendo così:

"O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza.
Dolorosa ci fu la partenza,
e ritorno per molti non fu.

O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana!
Schernitori di noi carne umana,
maledetti sarete un dì.

Voi chiamate il Campo d'Onore
questa terra da là dai confini...
Qui si muore gridando "Assassini!",
questa terra c'insegna a punir'.

Cara moglie, che tu non mi senti,
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto ai bambini,
che io muoio col tuo nome nel cuor."
(che io muoio dicendo così)

Traditori signori ufficiali
Che la guerra l'averte voluta
Schernitori di carne venduta
Questa guerra ci insegna così
(Questa guerra ci insegna a punir)

(O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.)

 

 

 




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