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A02.19 - Canti Alpini

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I testi delle canzoni che accompagnavano i soldati nelle lunghe ore in trincea, durante le marce, canti nati, tranne qualche eccezione, nel fango delle trincee per farsi compagnia e sconfiggere la nostalgia degli affetti familiari e la paura dell'assalto. Ma anche le canzoni di protesta nate dal disagio e dai pericoli della guerra.
Chiamati alle armi molti poeti, nel freddo delle trincee, partorirono opere rimaste immortali. Prive della retorica di stato queste poesie testimoniano le tristi condizioni e i sentimenti dei soldati in guerra.



Nota al testo del canto

Alcuni testi differiscono dalle versioni cantate addirittura per strofe intere che spesso nella versione musicata vengono eliminate completamente. Questo e' dovuto alla fonte dei testi presi in esame che risultano a volte diversi a seconda di chi li cantava o il momento in cui venivano usati. Nonostante questo il loro significato sociale e valore storico non ne viene assolutamente sminuito.

 

Monte Pasubio

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Su la strada del Monte Pasubio,
lenta sale una lunga colonna,
bomborombom bom bomborombom.

L'è la marcia de chi non torna
de chi se ferma a morir lassù.
Ma gli alpini non hanno paura,
bomborombom bom bomborombom.

Su la cima del Monte Pasubio,
soto i denti ghè ze 'na miniera,
bomborombom bom bomborombom.

Zè i alpini che scava e spera
de ritornare a trovar l'amor.
Ma gli alpini non hanno paura,
bomborombom bom bomborombom

Su la strada del Monte Pasubio,
zè rimasta soltanto 'na croce,
bomborombom bom bomborombom,

no se sente mai più 'na voce,
ma solo el vento che basa i fior.
Ma gli alpini non hanno paura,
bomborombom bom bomborombom.

 

 

 




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