I testi delle canzoni che accompagnavano i
soldati nelle lunghe ore in trincea, durante le marce, canti nati, tranne
qualche eccezione, nel fango delle trincee per farsi compagnia e sconfiggere la
nostalgia degli affetti familiari e la paura dell'assalto. Ma anche le canzoni
di protesta nate dal disagio e dai pericoli della guerra.
Chiamati alle armi molti poeti, nel freddo delle trincee, partorirono opere
rimaste immortali. Prive della retorica di stato queste poesie testimoniano le
tristi condizioni e i sentimenti dei soldati in guerra.
Nota al testo del canto
Alcuni testi differiscono dalle versioni cantate
addirittura per strofe intere che spesso nella versione musicata vengono
eliminate completamente. Questo e' dovuto alla fonte dei testi presi in esame
che risultano a volte diversi a seconda di chi li cantava o il momento in cui
venivano usati. Nonostante questo il loro significato sociale e valore storico
non ne viene assolutamente sminuito.
La Penna Nera
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Sul cappello, sul cappello che noi portiamo
c'è una lunga, c'è una lunga penna nera
che a noi serve, che a noi serve da bandiera
su pei monti, su pei monti a guerreggiar.
Su pei monti, su pei monti che noi saremo
pianteremo, pianteremo l'accampamento
brinderemo, brinderemo al reggimento
viav il corpo, viva il corpo degli alpin.
Su pei monti, su pei monti che noi saremo
coglieremo, coglieremo le stelle alpine
per donarle, per donarle alle bambine
farle piangere, farle piangere e sospirar.
Su pei monti,su pei monti che noi saremo
pianteremo, pianteremo il tricolore
o Friuli, o Friuli del mio cuore
ti verremo, ti verremo a liberar.
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